Articolo a cura di Sr. M.Assunta Morosin
Centenario delle Francescane a Reggio Calabria
Grandi sono le opere del Signore. A Lui rendiamo grazie!
Nell'anno in corso 2011/2012 le Francescane Missionarie d'Egitto, ora del Cuore Immacolato di Maria, celebrano il centenario della loro presenza a Reggio Calabria e invitano tutti ad unirsi nella lode e nel ringraziamento a Dio, Sommo bene.
Perché a Reggio Calabria le Francescane?
Un po' di storia:
Nella città di Reggio Calabria , un gruppo di stimate e benemerite educatrici del luogo, che vivevano come suore, "le Cappuccinelle", fin dal 1859 si dedicavano all' educazione e formazione dell'infanzia e della gioventù, presso la chiesa di San Giuseppe.
Con il grave sisma del 1908, che causò distruzione e morte, tutto cessò improvvisamente. Esse tentarono di riprendere il servizio di accoglienza dei bambini quando fu assegnato loro un lembo di terra al rione Sbarre e il Papa, Pio X, provvide alle baracche.
Tre anni dopo il terremoto, su invito dell'allora Arcivescovo Mons. Rinaldo Rousset, giunsero a Reggio Calabria le Figlie della Beata Caterina Troiani, le Suore Francescane Missionarie.
Le Cappuccinelle decisero allora di unirsi a loro, e ciò avvenne con la professione religiosa, fatta alla presenza dell'Arcivescovo, il 22 febbraio 1912, dopo una adeguata preparazione.
Così anch'esse divennero Francescane.
Insieme, con gran fede e generosità, incrementarono gli sforzi e i sacrifici per offrire accoglienza, affetto, educazione, istruzione a tanti bambini, educande, orfane.
Neppure gli adulti poveri venivano trascurati: per loro provvedevano al pasto caldo, giornaliero.
Particolarmente a cuore stava alle Francescane la missione al Rione 208, dove vivevano i più poveri tra i poveri, i nomadi, e là si prodigavano fino a sera tardi per soccorrere coloro i quali avevano bisogno d'aiuto e provvedevano a quanti mancava tutto, proprio tutto: pane, vestiario, educazione. Portavano a loro anche la Parola di Dio e preparavano bambini e adulti a ricevere i sacramenti.
Ogni anno, infatti, l'Arcivescovo, S. Ecc. Mons Giovanni Ferro si recava al Rione 208 e là amministrava l'Eucarestia e la Cresima con solennità: era per tutti grande festa!
Con l'aiuto di Dio e la collaborazione dei cittadini furono superati anche gli anni difficili del conflitto mondiale e dell' alluvione del 1953, che causò ancora danni alla popolazione.
Ma quel Dio che prova, non abbandona i suoi figli. Così, con il passare del tempo le cose andarono migliorando e ci fu progresso in ogni settore; anche le baracche, dopo più di quarant'anni, lasciavano il posto, un poco alla volta, a costruzioni in muratura.
Le Francescane incrementarono l'accoglienza delle orfane, e si dedicarono all'educazione e istruzione nella scuola Elementare e Materna. Aprirono laboratori di musica, di ricamo, di cucito, per preparare le giovani a diventare brave donne di casa e cristiane convinte.
Attualmente le Francescane Missionarie del Cuore Immacolato di Maria, residenti a Sbarre, operano, per quanto possono, in parrocchia; continuano a prodigarsi per l'educazione e l'istruzione dei minori del Centro diurno, degli alunni della scuola Primaria e dei bimbi dell'Infanzia, con la preziosa collaborazione di persone oneste e sagge, che hanno a cuore il bene vero dei bambini.
Grate a Dio, per quanto Egli ha fatto e continua ad operare per mezzo dei membri della comunità educante, le Francescane innalzano a Dio, Padre amabilissimo, l'inno di lode e di ringraziamento.
A tutti i cittadini, un sincero grazie.
Sr. M.Assunta Morosin
Superiora provinciale
Testimonianza di Don Antonio Bacciarelli
Le Suore Francescane di Sbarre da Cento anni a Reggio
La memoria di un alunno che per ricordare custodisce e ringrazia!
Ho accolto con particolare gioia ed entusiasmo la notizia del centenario della presenza a Reggio Calabria delle Suore Francescane Missionarie del Cuore Immacolato di Maria, dette anche Suore d'Egitto. Tale gioia è dovuta anche al fatto che le conosco dal 1977, infatti presso il loro Istituto di Sbarre "Caterina Troiani", ho frequentato l'asilo e la scuola elementare; per cui di questi 100 anni, 35 posso dire che mi appartengono. E lo dico con orgoglio, con felicità, e con il grazie della memoria e del cuore.
Il mio ricordo, colmo di gratitudine al Signore, va a tutte le persone che a vario titolo ho incontrato, dalle maestre alle bidelle, dai vari collaboratori ai compagni di scuola, dai genitori ai poveri lì incontrati. Ma il mio grazie va soprattutto alle suore che mi hanno accompagnato ed educato in quegli anni, aiutandomi ad essere uomo, cristiano, studente. Suor Vittorina Longu, negli anni dell'asilo (ora si dovrebbe dire scuola dell'infanzia!), la dolcezza e la tenerezza in persona; certamente posso dire di non aver mai incontrato una persona così "dolce e buona". E poi Suor Santina Tamburello, morta in missione in Guinea Bissau, una donna che mi ha dato un respiro sociale, insegnandomi a saper vivere nella società, aiutandomi a comprendere, ovviamente per quello che si può a soli nove anni, come va la vita fuori dalle mura di casa o di scuola. E poi Suor Michelina Occhipinti, che mi ha insegnato il senso forte dell'impegno nello studio, l'amore per tutto ciò che è cultura; ricordo le sue diverse iniziative con cui ci invogliava a studiare, escogitando anche momenti di sana competizione tra noi alunni, come la premiazione con le medaglie o la gara con le bandierine. E poi ancora Suor Virginia, la maestra d'inglese; confesso che le regole grammaticali imparate negli anni delle elementari sono tutt'ora quelle che più sono impresse nella mia memoria! Suor Santina e Suor Michelina le ho potute incontrare anche in seguito, quando ero in Seminario, e ricordo con commozione che entrambe mi hanno più volte assicurato la loro preghiera e mi hanno confidato che una parte delle loro sofferenze fisiche erano offerte al Signore per la mia vocazione. Suor Virginia, addirittura, ho avuto la grazia di incontrarla anche da prete, quando venivo invitato in Istituto per celebrare la Messa per gli alunni, soprattutto in Avvento e Quaresima.
Potrebbe sembrare una frase scontata dire che ricordo con gioia ed affetto gli anni della scuola elementare presso le Suore Francescane Missionarie di Sbarre, ma è vero, è proprio così: che anni belli, li custodisco nel cuore, tra le mie cose più intime e care. Come poter dimenticare la serenità e l'aria sana di quegli ambienti? Come poter dimenticare la pace dei momenti di preghiera vissuti nella Cappellina? E la trepidazione e il coinvolgimento nel preparare le recite? E la gioia nell'organizzare le gite? E l'attesa del pomeriggio riservato allo sport? E l'impegno con cui partecipavamo al gruppo missionario "Emmaus" con lo slogan "Sii tredicesimo apostolo"?
Posso sicuramente affermare che la presenza delle Suore Francescane nella mia vita è stata una delle tre componenti, oltre la famiglia e la Comunità parrocchiale del Soccorso, che ha fatto crescere in me il germe della vocazione sacerdotale che il Signore ha seminato a piene mani nel mio cuore.
Per questo, e per tutto il resto, grazie carissime Suore Francescane, il Signore vi benedica e vi ricompensi, per il bene fatto a me e a tantissimi altri ragazzi come me, con il dono di sante vocazioni e con una rinnovata passione educativa da vivere nella nostra Reggio e in tutte le parti del Mondo dove il Signore ancora vorrà. Anche per questo elevo a Cristo, sommo ed eterno Sacerdote, e alla vergine Maria, madre e regina delle consacrate, la mia preghiera sacerdotale. Grazie, ve lo dico in sincerità di cuore, con l'animo commosso e riconoscente.
Don Antonio Bacciarelli
Articolo di Ornella Occhiuto (da L'Avvenire di Calabria 17/3/2012)
Una Scuola Accogliente e Aperta a Tutti...
La scuola delle suore Francescane, così nel quartiere è conosciuta, è un giardino nell'antico rione dei "giardinari di Sbarre". Sorgendo sulle macerie del terremoto, la scuola ha attraversato questi cento lunghi anni, superando tutti gli snodi della faticosissima storia del secolo scorso, conservando intatti i valori e i principi che la animano e offrendosi sempre come spazio aperto e tempo qualificato dedicato ai piccoli. La benevolenza a quest'esperienza da parte dei Vescovi e dei Parroci che si sono susseguiti è segno di una ricchezza inestimabile di questa presenza e di un'appartenenza filiale di essa alla chiesa reggina-bovese.
La gestione dell'Istituto, che comprende la Scuola dell'Infanzia e la Scuola Primaria, è delle Suore Francescane Missionarie del Cuore Immacolato di Maria, la cui missione educativa è espressione del mandato apostolico affidato dalla Chiesa alla loro congregazione. Le Suore si avvalgono, con fiducia e piena condivisione d'intenti, della collaborazione di tanti laici che si impegnano a vivere il compito educativo come vocazione.
La scuola, accogliente e aperta a tutti, si pone nel quartiere come luogo familiare di vita, di incontro, di studio e di formazione. In quanto scuola cattolica presta particolare attenzione alla formazione integrale, umana e cristiana della persona, ispirandosi ai valori evangelici, in cui tutti i valori umani trovano la loro realizzazione, e conservando la fisionomia di scuola popolare, interconfessionale e interculturale ereditata dalla fondatrice.
L'impegno ordinario, tra lezioni, attività e occasioni di crescita culturale ed umana, tende a promuovere la formazione integrale degli alunni mediante l'incontro critico, vivo e vitale con il patrimonio culturale. In quanto scuola cattolica, francescana e cateriniana, è animata dal desiderio di creare e curare un ambiente comunitario scolastico permeato dello spirito evangelico di libertà, amore, semplicità e accoglienza, sull'esempio di San Francesco e della fondatrice Madre Maria Caterina. L'impegno formativo è teso ad alimentare l'apertura al Mistero di Dio educando i bambini a realizzare la difficile sintesi tra fede e cultura, tra fede e vita, tra cultura e vita, armonizzando lo sviluppo umano, cristiano e culturale della persona e coltivando i valori perenni del vero, del bene, del bello. L'esperienza scolastica s'inserisce nel tessuto vivo della Chiesa locale e si caratterizza per la disponibilità a mantenere vivo il rapporto con le famiglie, educando, con loro, al senso della vita, come dono da accogliere, amare, donare e favorendo la cultura del dialogo, della condivisione, della comunione nella costante attenzione agli ultimi.
Sono circa duecentotrenta i bambini che frequentano la nostra scuola e che, con le famiglie, sono accompagnati e coinvolti in un'esperienza che supera la dimensione tradizionale dell'Istituzione scuola per configurarsi come esperienza di casa e famiglia. Il gruppo docenti, comunità educante, si adopera con generosità per prestare un servizio gioioso e qualificato, affinché la proposta didattica sia sempre più rispondente all'identità e allo stile dell'Istituto. Così la scuola si anima di laboratori di arte, teatro, musica, lingua straniera, percorsi di approfondimento curricolari, progetti di apertura nazionale e al territorio. Molte le occasioni di formazione per docenti e genitori, i momenti di convivialità che aprono la scuola ad attività ricreative. Significativi i momenti nei tempi forti che diventano per alunni e genitori veri e propri percorsi di maturazione nella fede.
La comunità educante e i bambini vivono questo centenario come un privilegio, occasione per sentirsi dentro una storia che precede e sorpassa, certi che i passi di questa esperienza scolastica si muovono sospinti dallo stesso Spirito missionario che ha portato "oltremare" Madre Caterina e, attraverso di lei, l'esperienza di Cristo.
L'Istituto aprirà le sue porte nei giorni delle missioni e in esso la Scuola: sarà una buona occasione per conoscere questa piccola, luminosa esperienza anche attraverso la visione di un docufilm realizzato dai bambini e dalle inseganti che, riprendendo le cronache e i documenti esistenti, racconta cento anni di amore consacrato, servizio agli ultimi, cura dei piccoli, passione per l'uomo.
Ornella Occhiuto
Direttrice della scuola dell'Infanzia e Primaria
Articolo di Claudia Eraclini (da L'Avvenire di Calabria 17/3/2012)
In trepidante attesa: la parrocchia e la missione
Rispondere all'amore si può, questo slogan introduce alla Missione che nei giorni 21-25 marzo la nostra parrocchia Santa Maria di Loreto in Reggio Calabria si accingerà a vivere. La parrocchia di Loreto ospita nel proprio territorio il convento delle Suore Francescane Missionarie del Cuore Immacolato di Maria, che quest'anno festeggiano i 100 anni di servizio prestato con amore, dedizione, passione, presso la città di Reggio Calabria e in particolare nel territorio di Sbarre. Il convento offre tantissimi servizi, ma il più importante è quello relativo all'istruzione, grazie alla presenza dell'istituto scolastico materno ed elementare Caterina Troiani, frequentato da una moltitudine di bambini della parrocchia e dei diversi gruppi, ma anche da tanti altri provenienti da tutta la città. Il convento è dunque un punto di riferimento per tutti noi: ecco perché l'arrivo di questo importante evento suscita grande trepidazione ed attesa. Per questo è stato naturale sentirci coinvolti ed accettare la proposta delle nostre suore nell'essere parte attiva, assieme alla collaborazione e alla disponibilità del nostro carissimo parroco Don Demetrio Sarica, per la realizzazione di questa grande Missione, che, svolgendosi all'interno della Quaresima, offre alla nostra parrocchia ancor di più la possibilità di vivere con maggiore intensità questo momento di preghiera e penitenza. Nel corso delle riunioni organizzative coordinate da Suor Consuelo, ogni gruppo è stato reso partecipe attraverso vari compiti, sia prima che durante l'evento. Per cominciare infatti è stato dato ampio risalto all'intera missione con una intensa pubblicità per le vie del quartiere, ad opera di ogni singolo gruppo appartenente alla parrocchia. Nel corso della missione poi ogni singola realtà parrocchiale sarà coinvolta a pieno nelle attività e nei momenti di preghiera che dal 21 al 25 marzo avranno luogo. Non resta quindi a tutti noi membri della parrocchia che rimboccarci le maniche, per contribuire alla riuscita di questa missione, per renderla davvero memorabile, senza dimenticare che Gesù ci ha amati fino a donare la sua vita per noi, sull'esempio di amore e servizio delle suore francescane che dura da oltre 100 anni .
Claudia Eraclini
Testimonianza di Mariella Fonte
Mariella Fonte - 56 anni
Ho frequentato l'Istituto delle Suore Francescane durante le scuole elementari. Durante questi anni ho avuto modo di apprendere le prime nozioni di musica e di iniziare a suonare il pianoforte sotto la guida di suor M. Daniela, per me, allora bambina, una suora senza età che, dopo una lezione ben svolta, dava in premio una piccola quantità di zucchero mescolato a caffè in polvere. Mi "bacchettava", invece, se disertavo le noiose lezioni di solfeggio per andare a giocare nel cortile. L'esperienza dell'infanzia ha avuto un ruolo significativo negli anni seguenti e l'inclinazione per la musica suscitata dall'incontro con suor M. Daniela si è trasformata in professione ed impegno sociale portandomi a far parte, come corista, del coro Polifonico "San Paolo" per circa 30 anni e alla recitazione. Dopo aver conseguito il diploma in pianoforte, oggi sono docente di educazione musicale nelle scuole medie.
Testimonianza di Francesca Foti
Francesca Foti - 52 anni
Le suore Francescane Missionarie d'Egitto fanno parte della mia vita: a loro sono legati momenti importanti dall'età di nove anni quando, in seguito a una grave malattia, ho perso mia madre. Fu un periodo difficile per me; mio padre era spesso assente da casa e per tale motivo decise di farmi frequentare la scuola elementare presso il Collegio delle Suore Francescane di Sbarre Centrali. A quel tempo la mia maestra, suor Massimiliana, sapendo della mia condizione, cercava di aiutarmi con tanto affetto per rendermi lo studio ed il soggiorno meno pesante. Ricordo che ogni pomeriggio un'altra suora, Irene, ci aiutava a svolgere i compiti mentre ella lavorava all'uncinetto. Qualche volta ella mi insegnava qualche punto semplice. Mi sentivo orgogliosa e spesso mi ritrovavo a pensare quale lavoro potevo fare da sola. Senza rendermi conto quella suora mi aiutava a sviluppare la mia creatività. La tenerezza che le suore mi hanno donato in quel periodo ha fatto sì che il loro ricordo rimanesse nel mio cuore; così, quando dovetti far frequentare la scuola elementare alla mia prima figlia, non ebbi alcun dubbio di iscriverla nella scuola "Caterina Troiani". Proprio in quegli anni cominciai a frequentare con maggiore assiduità la scuola e ad offrire, come volontaria, la mia esperienza artistica. Ebbi grande gioia quando l'istituto delle suore decise di assumermi come docente di educazione artistica; così da anni faccio parte della famiglia francescana che considero la mia seconda casa. Un ultimo episodio: un anno, per aiutare la suore nell'allestimento del presepe, capitò di dover lavorare nel periodo di allattamento della mia ultima nata. Un pomeriggio suor Leopoldina si offrì di sostituirmi nelle mie funzioni di nutrice dando alla bimba il biberon. Rimasi teneramente affascinata da quel gesto d'amore; compresi con maggiore certezza che Gesù e la Madonna mi avevano affidato alle Suore Francescane del Cuore Immacolato di Maria perché io potessi trovare in loro conforto e sostegno.
Il Dono del Cenacolo (da L'Avvenire di Calabria 31/3/2012)
Il Dono del Cenacolo
Quando suor Consuelo ci ha chiesto la disponibilità ad accogliere un Cenacolo nella nostra famiglia, abbiamo subito detto di sì! Effettivamente all'inizio è stato solo un SI di cuore perché la consapevolezza è arrivata dopo. Mi riferisco alla consapevolezza di ricevere un dono. E' stato facile ritrovarsi, ma la cosa più incredibile è che tra persone tra di loro totalmente estranee, ed anche molto differenti, si è creata una sintonia. Con sorpresa ci siamo accorti subito di quanta voglia c'era di vivere un momento di "ricarica dell'anima". Siamo una famiglia come tantissime altre, che vive una quotidianità veloce, scandita dal lavoro e dagli impegni delle nostre tre figlie. Una famiglia che ha deciso di prevedere anche la cura della spiritualità (problemi ed... adolescenza permettendo!). Abbiamo avuto voglia di provare a fare una "missione nel cuore"... e l'obiettivo lo abbiamo senz'altro raggiunto: il grazie con il quale i nostri ospiti ci hanno salutato alla fine della serata è stata per noi la conferma che il "dono del Cenacolo" non lo abbiamo solo ricevuto ma siamo riusciti anche a farlo ad altri!
Sonia Scappatura
"Porte aperte" alla Comunità (da L'Avvenire di Calabria 31/3/2012)
"Porte aperte" alla Comunità
Una giornata bella e intensa,segnata dai colori vivaci della festa e dal profumo dei ricordi! Sabato 24 Marzo l'Istituto delle suore francescane si è aperto al territorio di Sbarre, presentandosi nella sua semplicità, nella sua storia piena di carità e di amore al servizio degli altri, nel dono totale a Cristo e alla Chiesa. L'Istituto ha accolto centinaia di bambini e adulti, alunni ed ex alunni della scuola, persone che nella loro vita, hanno incontrato e amato le nostre suore. Il cortile, il convento, la scuola, la cappella, sono stati tappe di un percorso emozionante che ripercorre una storia ricca e piena di significato, coinvolgente! Rispondere all'amore si può, oggi come cento anni fa! Nell'iniziativa di "Porte aperte": il cammino indietro nel tempo, attraverso testimonianze, foto, ricordi, pagine di diari e archivi, ci dice quanto preziosa sia stata e sia ancora oggi, la presenza delle suore nel nostro territorio! Con la missione di questi giorni si è aperta una finestra bella nel cuore: quella di una scelta coraggiosa e fiduciosa alla sequela di Cristo, il Signore che non ci lascia mai soli!
Caterina Falcone
Come Zaccheo: l'Incontro con Gesù durante la Veglia (da L'Avvenire di Calabria 31/3/2012)
Come Zaccheo: l'Incontro con Gesù durante la Veglia
In occasione dei 100 anni di Presenza delle Suore Francescane Missionarie del Cuore Immacolato di Maria nella diocesi di Reggio Calabria-Bova, il 24 marzo, si è svolta nella Chiesa Parrocchiale di Santa Maria di Loreto in Reggio Calabria una veglia vocazionale per tutti i giovani e le famiglie del territorio. La veglia, organizzata dalla comunità delle Suore Francescane, è stata presieduta da don Antonino Sgro e animata non solo dalle Suore Missionarie, ma anche da giovani e adulti appartenenti alle varie associazioni, gruppi e movimenti della comunità.
Momento davvero emozionante per la partecipazione numerosa di tanti giovani e famiglie che si sono riunite per meditare e pregare sul tema "Rispondere all'amore si può!", al centro di un itinerario di grazia che ha segnato il tempo di questa missione nel territorio di Sbarre; è in questi momenti, infatti, che si vive e si sperimenta la collaborazione tra tante persone provenienti da "realtà" diverse, tutte unite insieme ed in cammino per riconoscere i segni della "chiamata" del Signore nelle scelte della vita quotidiana.
Con un grande cuore al centro dell'altare, simbolo dell'amore che Dio ha per ognuno di noi, si è riflettuto sul brano, tratto dal Vangelo di Luca, che descrive l'incontro di Zaccheo con Gesù, a significare il desiderio di ognuno di cercare e riconoscere nostro Signore nelle strade della vita, raccogliendo il Suo sguardo e sentendo il suo invito a "cambiare". Tutta la veglia di preghiera si è svolta in un clima di entusiasmo, attraverso non solo le riflessioni del Presidente e dei missionari, ma attraverso i suoni, le danze, le luci e i colori che hanno accompagnato tutto il periodo della missione.
Un grazie particolare va a Pierpaola, giovane postulante, che ha reso la sua testimonianza a tutta la comunità, descrivendo il perché della sua scelta vocazionale verso la vita religiosa ed augurando a tutti di saper riconoscere il disegno di Dio nella nostra esperienza quotidiana per aprirci ad un'autentica libertà. Come Zaccheo è stato trasformato dall'incontro salvifico con Gesù, anche tutti noi siamo spronati al cambiamento e alla vera felicità!
Le sorelle francescane, da cent'anni presenti nel territorio di Sbarre e nella nostra diocesi, si sono sempre profuse, con spirito missionario, verso i più poveri e i più bisognosi ed hanno sempre testimoniato con convinzione ed umiltà che Cristo si incontra proprio nei fratelli più piccoli. È questo il vero senso dell'incontro: la possibilità di rispondere con serietà ed impegno, ma anche con letizia e fiducia, alle richieste che il Signore fa ad ognuno di noi.
Don Antonino Sgro, figlio della Parrocchia, ha ricordato quanto importante sia dare un senso alla nostra vita ed ha richiamato alla memoria dei presenti, soprattutto dei non più giovanissimi, tanti momenti in cui la presenza sul territorio parrocchiale delle Suore ha aiutato tutti a crescere nell'unione e nella gioia.
Il segno di un piccolo cuore, offerto sull'altare da ognuno, a conclusione della celebrazione, ha significato il "Sì" convinto al Signore, nella fede e nella solidarietà a tutti i fratelli.
Si è pregato, ricordando in modo particolare i giovani, perché diventino nel mondo autentici testimoni dell'amore di Dio, senza che le preoccupazioni e le difficoltà del nostro tempo, non solo materiali, possano offuscarne la speranza.
Un sincero grazie al Signore per tutto ciò che si è vissuto in occasione di questa veglia ed in questi giorni di Missione; non solo perché tutto è andato per il meglio, ma perché oggi la famiglia parrocchiale e diocesana riconosce ancora di più le Suore Francescane del Cuore Immacolato di Maria e tutti i missionari quali esempio per una vita autenticamente cristiana.
Antonino Foti
La Missione vista dai Bambini della Scuola (da L'Avvenire di Calabria 31/3/2012)
La Missione vista dai Bambini della Scuola
I giorni appena trascorsi sono stati davvero speciali! Infatti abbiamo festeggiato il centenario delle suore francescane a Reggio Calabria. È stata una festa molto impegnativa per tutti noi che abbiamo partecipato attivamente alla preparazione di ogni piccolo dettaglio per la perfetta riuscita di questo evento. Devo dire che il risultato è stato molto soddisfacente perché ho capito qual è lo spirito vero che anima le nostre suore che, sparse in tutto il mondo, testimoniano con le loro opere la presenza di Gesù in ogni luogo, soprattutto dove c'è la sofferenza. Uno dei momenti più belli di questi giorni è stata la celebrazione della Santa Messa alla presenza dell' arcivescovo Vittorio Mondello. Ma il momento che mi ha emozionata e coinvolta di più è stata la marcia fatta per le vie del quartiere di Sbarre. Abbiamo rivolto un pensiero ai detenuti della Casa circondariale che si trova proprio vicino alla scuola e abbiamo pregato per gli ammalati dell' ospedale Morelli. Sulla strada del ritorno ci siamo fermati nella piazza davanti la chiesa di Loreto dove le suore, ballando e cantando, hanno animato allegramente un breve momento di ringraziamento. Alla fine abbiamo fatto volare in cielo centinaia di palloncini bianchi rivolgendo un grazie e una preghiera al Signore.
Fabiana Cosentino
Alunna classe V
Per le Strade di Sbarre: la Marcia di Solidarietà (da L'Avvenire di Calabria 31/3/2012)
Per le Strade di Sbarre: la Marcia di Solidarietà
A conclusione delle missioni operate dalle suore francescane missionarie a Reggio Calabria nel territorio di Loreto-Sbarre nel pomeriggio di domenica si è svolta una suggestiva marcia di solidarietà lungo le vie del quartiere. La partecipazione è stata straordinaria: i bambini e i ragazzi dell'istituto e di tutti i gruppi parrocchiali che hanno preparato cartelloni di solidarietà e preghiere,le suore e i missionari che hanno animato con canti e preghiere, le famiglie e i parrocchiani hanno testimoniato a tutti nelle strade che rispondere all'amore di Dio si può! La marcia si è conclusa davanti alla chiesa di Loreto con il lancio di oltre 700 palloncini bianchi.
Rosa Romano
Cronaca di una Festa (da L'Avvenire di Calabria 31/3/2012)
Cronaca di una Festa
Li abbiamo incontrati per le strade del quartiere, abbiamo vissuto insieme le celebrazioni eucaristiche, li abbiamo accolti nelle nostre case e nei nostri gruppi, ci hanno accolto nei locali della scuola e del convento, ci hanno regalato le loro testimonianze e i loro sorrisi, abbiamo imparato a riconoscerli e abbiamo condiviso le stesse gioie e emozioni. Tanti frati e suore francescane, insieme a un gruppo di missionari laici, hanno riempito in pochi giorni le strade e i cuori della comunità parrocchiale Santa Maria di Loreto, e non solo.
Cinque giorni di intensa missione, dal 21 al 25 marzo, per celebrare il centenario della presenza delle Suore Francescane del Cuore Immacolato di Maria ma anche per gettare nuovi semi per un cammino, quello delle suore con la parrocchia e tutta la comunità reggina, che si spera possa proseguire oltre.
Carmen De Fontes
La Conclusione della Festa e un Cammino che Ricomincia (da L'Avvenire di Calabria 31/3/2012)
La Conclusione della Festa e un Cammino che Ricomincia
Quasi un anticipo della Pasqua: la domenica che chiude la missione per la parrocchia Santa Maria di Loreto è un pregustare la gioia della Resurrezione.
A sottolineare questo aspetto è innanzitutto l'arcivescovo, mons. Vittorio Mondello, venuto a celebrare la messa e il centenario della presenza delle suore francescane a Reggio Calabria insieme al parroco, don Demetrio Sarica, al vicario generale, mons. Antonino Iachino, a frà Fabio Occhiuto, a don Davide Imeneo,a don Giuseppe Praticò e a mons. Nicola Ferrante, accolto con profonda gioia dalla comunità che ha guidato per venticinque anni. Una presenza, quella delle suore, caratterizzata da un intenso servizio d'amore che il vescovo invita a leggere alla luce del Vangelo della quinta domenica di quaresima. I greci che esprimono il desiderio di vedere Gesù dovrebbero rappresentare il desiderio profondo di ogni cristiano. Solo chi ha visto veramente Gesù può avere una fede che non crolla anche di fronte agli scandali che possono nascere nella Chiesa. Il vescovo sottolinea anche che la risposta di Gesù ai discepoli che gli riferiscono il desiderio dei greci può sembrare spiazzante: Gesù inizia a parlare della sua ora, del chicco di grano che deve morire per produrre frutto. In realtà, è proprio nell'accettazione dell'avvenimento del sacrificio del Signore che possiamo conoscerlo, ed è nell'accettare di divenire anche noi come il chicco di grano che possiamo farlo conoscere. Dunque, anche noi, alla domanda di chi chiede di vedere Gesù, dobbiamo rispondere non con tante parole, ma con la testimonianza della vita. Come hanno fatto, e fanno le Suore Francescane. Esse sono venute cento anni fa a Sbarre in un momento difficile per la città che aveva subito il terremoto del 1908, e in un quartiere allora periferico. Non hanno dunque scelto i luoghi più scomodi ma un territorio allora poco sviluppato dove la gente viveva in baracche e molto spazio era lasciato ai giardini, ma dove hanno aiutato tanti a conoscere Gesù. Ecco dunque che le suore possono essere un esempio di amore al Signore. Alla fine dell'omelia il vescovo ha espresso l'augurio di una ancora lunga permanenza delle suore nella nostra diocesi.
La giornata, e la missione, si conclude in serata con il concerto di fra' Massimo Corallo, giovane cantautore francescano che, attraverso la musica e tante altre suggestioni, riesce a far fare al numeroso pubblico presente un vero e proprio viaggio all'interno di se stessi. Un'occasione di riflessione ma anche un invito all'azione, a scomodarsi, a dare amore. Del resto, lo stesso progetto discografico di fra' Massimo è legato a un progetto di solidarietà attraverso l'Onlus "promuoviamo la speranza" che si propone di aiutare i più sfortunati nei luoghi in cui sono presenti i conventi dei frati minori.
Alla fine del concerto giunge il tempo dei saluti. Ma è ancora tempo di gioia, e non di tristezza. Tempo soprattutto di ringraziamento. Ringraziano le suore attraverso le parole di suor Assunta Morosin, superiora provinciale, e di suor Consuelo Rosmini che è riuscita a mettere in piedi questi giorni così intensi. Ma è la volta anche dei ringraziamenti del parroco, don Demetrio Sarica, a nome di tutta la comunità che in questi giorni, attraverso i missionari che hanno dedicato del tempo alle tante persone che hanno incontrato, ha sentito di ricevere una "carezza da parte di Dio".
Carmen De Fontes
Il Grazie delle Suore al Vescovo (da L'Avvenire di Calabria 31/3/2012)
Il Grazie delle Suore al Vescovo
La ricorrenza del centenario della presenza a Reggio Calabria delle Suore Francescane Missionarie del Cuore Immacolato di Maria ha raggiunto il suo culmine, domenica 25 marzo 2012, con la solenne celebrazione Eucaristica, presieduta dall'arcivescovo S. Ecc. Vittorio Mondello, nella chiesa parrocchiale di Santa Maria di Loreto RC.
All'amato Pastore, che con cuore di Padre ha accolto l'invito ad unirsi al rendimento di grazie a Dio, tutta la gratitudine delle Suore, che ringraziando vivamente implorano la benedizione divina sull'intero Istituto.
Le Suore Francescane del C.I.M. con profonda riconoscenza ringraziano anche il parroco, mons. Demetrio Sarica, la comunità parrocchiale, l'intera città, i missionari e tutti coloro che si sono uniti a loro per rendere grazie a Dio, in occasione del solenne giubileo: Cent'anni di presenza a Reggio Calabria. Grazie!
Sr. M.Assunta Morosin
Superiora provinciale