Se vogliamo che un messaggio d'amore sia udito, spetta a noi lanciarlo.
"Loreto è il santuario dell'Incarnazione, che proclama l'amore di Dio, la
dignità d'ogni persona, la santità della famiglia, il valore del lavoro, della
carità, del silenzio, della preghiera". Quindi, Loreto è Casa santa,
Famiglia santa, lembo di Palestina, dove Gesù, Maria e Giuseppe vissero la maggior
parte della loro vita terrena, dove Maria fu annunziata dall'Angelo e divenne
Theotokos; dove Giuseppe visse la sua umile e splendida vita di padre, di sposo, di
artigiano; dove Gesù crebbe in età, sapienza e grazia, Verbo eterno di Dio,
soggetto a due sante creature. "Tutto ebbe inizio nella Casa di Maria di Nazareth".
Ecco Loreto, ecco il cuore del Cristianesimo, ecco il titolo della nostra chiesa.
Crediamo semplicemente che questa antica e venerata struttura della Parrocchia ha una
missione indispensabile e di grande attualità; ad essa spetta creare la prima comunità del popolo nella normale espressione della vita liturgica; ad essa conservare e ravvivare la fede nella gente d'oggi, ad essa fornirle la scuola della dottrina salvatrice di Cristo; ad essa praticare nel sentimento e nell'opera l'umile carità delle opere buone e fraterne. Perciò a voi diletti Parroci e vice Parroci, della nostra nuova santissima Diocesi, l'espressione della Nostra paterna solidarietà; a voi l'incoraggiamento più caldo per proseguire nella vostra provvidenziale fatica; a voi la raccomandazione, che più ci sta a cuore, di prodigare ogni assistenza alla gioventù a voi l'esortazione più viva a mettere in Cristo Signore la più filiale confidenza; a voi il voto che la Madonna Santissima conservi immacolata la vostra vita, e con i santi nostri consoli le vostre fatiche. (Ai Parroci). In genere noi veniamo a contatto con la Chiesa attraverso la Parrocchia, piccola porzione della Chiesa. Essa, come la grande Chiesa deve essere una comunità di persone, una famiglia che testimonia e preannuncia la comunità celeste dei beati. Tutti si devono conoscere: sono tutti figli dello stesso Padre, in cammino verso la sua Casa. Tutti si devono amare: è il comando di Cristo: è il compito del cristiano: continuare sulla terra, così come è possibile, l'amore con cui il Padre ama Cristo e noi. Tutti devono pregare assieme: specialmente nell'offerta del sacrificio di Gesù. La santa Messa domenicale non è il tempo della preghiera individuale, delle novene o dei tridui, delle candele da accendere, ecc. Gesù è presente in mezzo ai fratelli e si offre con noi, che offriamo Gesù al Padre, ed assieme i dolori, il lavoro, i frutti le speranze di ciascuno e di tutti: "cor unum et anima una". Tutti hanno qualcosa da fare e non solamente da ricevere: la Parrocchia non è del Parroco né dei Coadiutori, né essi sono la Parrocchia: attività, operosità, buon esempio, interessamento, frequenza, ordine, pulizia, andamento spirituale e materiale, suppellettili, insegnamento catechistico... sono diritti e doveri di tutti. Perché tante assenze e poi .... tante critiche?.
L'edificio della chiesa di Loreto richiama lo stile neoromanico. Esso venne realizzato in cemento armato nel 1930, su progetto dell'Ing. Benvenuto Coletti, dalla Ditta Can. Rocco Vilardi, sotto la sorveglianza dell'Opera Interdiocesana per la costruzione delle chiese`. L'edificio sobrio e dignitoso con le sue colonne massicce e numerose alquanto pesanti, e con i suoi m. 25 per m. 24 è del tutto insufficiente per le circa diecimila anime odierne. Il problema, avvertito già dopo il 1946, aveva suggerito di abbandonare questo edificio, intorno agli anni Ottanta, e di costruirne uno nuovo, almeno di mille posti. L'idea venne abbandonata per motivi legali (la chiesa ormai fa parte del patrimonio edilizio del quartiere), ma il problema rimane grave e drammatico. Intorno agli Anni '85, si è pensato di riprendere l'edificio e di renderlo idoneo e degno di un popolo fedele, in attesa di una definitiva soluzione.
Monumento alla Madonna
Nella chiesa di Loreto a Sbarre in Reggio Calabria, la prima scultura che si presenta al fedele si trova nell'angolo a sinistra della piazzola di Loreto. Si tratta di una bella statua in bronzo raffigurante la Vergine Maria in piedi, che con le sue braccia stringe al petto il Bambino Gesù. L'altezza è naturale, l'atteggiamento è dolce e soave, il volto è incorniciato da un velo che le ricade sulle spalle; gli occhi della Madonna e del Bambino guardano lontano con dolcezza, le labbra accennano appena appena un bel sorriso, che illumina ed accoglie i suoi fedeli che, passando lungo la strada Sbarre Centrali si fermano ad offrirle un fiore, un pensiero, una preghiera. Sulla base del piedistallo, su cui è collocata la statua, sono murate due lapidi; sulla destra c'è scritto: "Loreto è il Santuario / dell'Incarnazione / che proclama l'amore di Dio / la dignità di ogni persona/ la santità della famiglia/ il valore del lavoro/ della carità, del silenzio / della preghiera" (Giovanni Paolo II). L'altra ha quest'altra iscrizione: "Santa Maria di Loreto I prega per noi, per le famiglie / benedici le nostre case". Lo scultore della statua è il prof. Pasquale Panetta.
Murale Ut Unum Sint
Altre opere d'arte tese ad illustrare e a esaltare la Fede della gente del popoloso rione di Sbarre Centrali sono state realizzate nella chiesa parrocchiale di S. Maria di Loreto.
Anzitutto, il fedele che si reca a pregare in quella chiesa, incontra, sulla piazza antistante l'edificio della chiesa stessa, un grande murales di circa sessanta metri quadrati. Esso è stato realizzato dal prof. Giuseppe de Gregorio e dalle sue allieve Milardi Maria Luisa, Ciancia Angela, Festa Caterina, Romei Sabrina, dell'Accademia di Belle Arti della nostra città. Esso vuol esprimere il messaggio dell'unità del popolo cristiano di Sbarre all'ombra della chiesa e sotto lo sguardo e la protezione della Vergine santa. Infatti, esso raffigura, in alto, la Vergine con le braccia alzate come invocazione e insieme come protezione col suo bambino che accoglie e benedice. Sotto si stende lo Stretto di Messina, accennato dalle due coste opposte, quella calabrese e quella sicula. Mentre sulla costa calabra si allarga il paesaggio di Sbarre, raffigurato dalla chiesa parrocchiale, fedelmente dipinta; così un susseguirsi di case richiamano, con Sbarre, l'intera città di Reggio. Un grande spazio davanti alla chiesa accoglie la folla o rante che da sinistra si riserva ben compatta e unita verso la Chiesa, che costituisce il centro non solo iconografico ma anche spirituale e reale di tutto il dipinto. "Un solo Signore, una sola fede, un solo Battesimo, un solo Signore e Dio Padre di tutti"; "noi tutti benché tanti e diversi formiamo un sol corpo", afferma l'apostolo Paolo nella Prima Lettera ai Corinti. E questo invito all'unità nella fede, nell'amore e nella vita, nell'accoglienza vicendevole e nel mutuo servizio fraterno di stima e di amicizia, costituisce la sostanza del messaggio del murales, che con la sua ben armonizzata composizione geometrica e con i suoi vivaci e appropriati colori attira l'ammirazione del fedele e del passante lungo la via di Sbarre Centrali.
Le porte della chiesa sono cinque: tre sulla facciata, una sulla fiancata sinistra e la quinta sul campanile, adattato ora a sacrestia nel pianterreno. Le tre principali sono costituite da una grande porta centrale incorniciata da un pronao appena accennato, da tre colonne in muratura per parte, sormontate da tre capitelli corinzi, che sorreggono le cornici della lunetta, dentro la quale risalta un mosaico raffigurante la Sacra famiglia: S. Giuseppe :n piedi e la Madonna seduta che sorregge sulle ginocchia il Divin Bambino. Sullo sfondo le case di Nazareth, che potrebbero essere anche le nostre stesse case, com'è nello stile di Nunzio Bava che ne è autore del disegno. Ai due lati vi sono le altre due porte, sormontate da una piccola cornice a semicerchio con lunetta reticolata. Le porte, attualmente in legname, sono programmate in bronzo, appena possibile al bilancio economico della parrocchia. La croce sulla cuspide, come le due lunette laterali, in ferro battuto, sono opera di Concesio Barca, al quale si devono pure le opere in ferro dentro la chiesa (ringhiere, lampadari, ecc...).
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