Se vogliamo che un messaggio d'amore sia udito, spetta a noi lanciarlo.
L'antica statua lignea di Maria (XVI sec.)
È a tutti noto che fra le più nobili attività dell'ingegno umano sono annoverate, a buon diritto, le arti, con al vertice l'arte religiosa. Esse manifestano la bellezza visibile delle creature e, in qualche modo, aiutano a intuire l'infinita bellezza divina.
L'arte sacra è orientata a Dio, alla sua gloria, alla sua lode, perché "come il sole colora fiori così l'arte che a Dio s'ispira colora la vita", come affermava una non dimenticata iscrizione posta dentro il teatro parrocchiale di Loreto.
Per tali ragioni, noi cristiani siamo stati sempre amici delle arti liberali e, sempre nella più bella tradizione della Chiesa, abbiamo desiderato e cercato il loro nobile servizio.
Anche perché gli arredi del culto e le stesse strutture materiali rivestissero un carattere veramente degno, decoroso e bello. Le opere d'arte servono nella chiesa con riverenza e onore alle esigenze dell'edificio sacro e dei riti in esso celebrati, così che esse possano quasi aggiungere la loro voce a quella dei fedeli in essa riuniti nell'innalzare con fede la lode e la preghiera a Dio, alla Madonna e ai Santi.
Tutte le opere d'arte, nella loro nobile bellezza, devono rispondere alla fede, ai costumi, alla pietà cristiana, al genuino senso religioso dei fedeli.
Esse, infatti, sono in qualche modo imitazione di Dio creatore e sono destinate al culto cattolico, alla edificazione, alla pietà e all'istruzione religiosa dei fedeli. E' un aiuto nel tradurre il messaggio evangelico nel linguaggio delle forme e delle figure, a rendere sensibile il mondo invisibile.
Il Signore, ancora oggi, si servirà della bellezza per salvare il mondo. La bellezza, come la verità, mette la gioia nel cuore degli uomini ed è un frutto prezioso che resiste al logorio del tempo, che unisce le generazioni e le fa comunicare nell'ammirazione.
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